Poco distante dagli zampilli
d'acqua che convergono fluttuando nella fontana delle 99 cannelle,
simbolo dell'unità cui aspira a tornare la città, e oltre la
chiesolina di San Vito, del Borgo Rivera, l'ex Mattatoio degli anni
Trenta ha trovato una nuova funzione: è il Museo nazionale d'Abruzzo
(Munda), inaugurato a Natale dal ministro alla Cultura Dario
Franceschini e visitato da tremila persone in sette giorni.
12 febbraio 2016
9 febbraio 2016
Storie istriane #MarinaSmaila
Le foto del matrimonio dei genitori e
del papà da giovane, uno schizzo della torre della città. C'è un
angolo di ricordi fiumani nel salotto di casa di Marina Smaila,
veronese d'adozione e nata a Fiume nel 1939. La sua identità e la
sua storia sono tutte condensate lì e nella fierezza, mai
esasperata, di far parte di quegli italiani di Istria, Venezia Giulia
e Dalmazia, che tra il '43 e il '54 chiusero per sempre la porta dicasa compiendo un salto nel buio pur di restare italiani.
Il Giorno del Ricordo
Il 10 febbraio è il Giorno del ricordo
in memoria dell'esodo dei 350mila italiani dell'Istria e
giuliano-dalmati che per restare italiani lasciarono case, paesi,
cimiteri e ricordi, rifugiandosi all'interno dei nuovi confini
dell'Italia ritiratisi – per conseguenza della seconda guerra
mondiale – alle porte di Trieste. La data rievoca il 10 febbraio
1947, giorno del Trattato di Parigi che sancì il passaggio di quelle
terre italiane alla Jugoslavia.
11 gennaio 2016
Storie di eroi: la memoria del colonnello Fincato è ora un libro
Un libro per tutti, ora
reperibile in libreria e in biblioteca, in tutta Italia. La storia
del colonnello Giovanni Fincato (Enego 1891 – Verona 1944) è
diventata ufficialmente un volume, Giovanni Fincato. Un alpino tra
due guerre mondiali edito da Cierre lo scorso dicembre col patrocinio dell'Istituto per la storia
della Resistenza e dell'età contemporanea di Verona, presieduto da Stefano Biguzzi che ne ha curato la
prefazione.
3 gennaio 2016
La guerra di Giani
È il diario di «un
semplice gregario» del primo reggimento Granatieri, ma anche del
«più discreto e meno in vista dei letterati italiani», come lo
definì Eugenio Montale. La casa editrice Quodlibet rispolvera con
una nuova edizione, a cura di Giuseppe Sandrini, Guerra del '15,
di Giani Stuparich (1891-1961), facendo riscoprire ai lettori
italiani una tra le più raffinate prose del panorama letterario
triestino.
Giovane intellettuale
vociano, laureato in Lettere a Firenze, Stuparich a 24 anni si
arruola a Roma col fratello Carlo e l'amico Scipio Slataper
nell'esercito italiano, anziché in quello austroungarico, per
liberare la loro irredenta Trieste. Guerra del '15 è il
diario dei primi due mesi di guerra sulla Rocca di Monfalcone, nel
Carso, battesimo del fuoco per i due fratelli che in poche settimane
da giovani ardenti idealisti si trasformano in uomini, senza tuttavia
perdere i valori – seppur talvolta a fatica – che li hanno
condotti al fronte.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Dove parlo di storia questa settimana
Martedì 3 dicembre alle 21 chiacchiero su Lucia con la professoressa Isabella Roveroni . Saremo al centro sociale di Quaderni di Villafranca...
-
Da L'Arena , 13 dicembre 2017 , p.52 di Maria Vittoria Adami La figura esile, gli occhi scuri espressivi, i capelli castani racc...
-
«Quante di queste strade di montagna, che ora le automobili di lusso, per il piacere di tanti oziosi, percorrono in fretta lasciandosi d...
-
Fumano ancora le caverne di monte Arzan, le polveriere tedesche. I cittadini di Avesa nella notte del 25 aprile 1945, con don Giuseppe G...