In occasione del Giorno del ricordo, pubblico qui un articolo che ho scritto un paio di anni per Verona Fedele, su input di un amico che voleva saperne di più...
Gente di Fiume. Senso di
responsabilità, maniche rimboccate, testa alta, bocca chiusa per non
recriminare – pur senza mai dimenticare – e voglia di chiudere un
capitolo per ricominciare, sempre però restando italiani. Questa è
la storia di tante famiglie dei quasi 350mila italiani di Istria,
Venezia Giulia e Dalmazia che tra il 1943 e il 1954 un giorno
lasciarono la loro casa per ritirarsi all'interno dei nuovi confini
disegnati per l'Italia: un salto nel buio dopo inaudite sofferenze e
persecuzioni. Il 10 febbraio, con la Giornata del Ricordo si
testimonia quell'esodo, ma anche la storia di un «popolo» che è
riuscito a ritagliarsi un piccolo spazio, nei nuovi luoghi di
approdo, lasciando un segno della sua operosità. Come quello donato
a Verona.
Molte sono le attività avviate o
gestite dagli esuli. E chi ama il cinema sappia che sedendo sulle
poltrone della spaziosa sala cinematografica Fiume gode del frutto
del lavoro di un gruppo di esuli fiumani che lo eresse nei primi anni
Sessanta.