Settant'anni fa migliaia di italiani di
Istria, Dalmazia e Venezia Giulia siglarono una solenne dichiarazione
di appartenenza con la madre patria, lasciando case, genitori
anziani, lavoro, una vita benestante e persino i defunti al cimitero,
per un salto nel buio che consentisse però loro di continuare a
essere italiani. Era il 10 febbraio 1947 e con il Trattato di Parigi
si ritiravano i confini dell'Italia alla geografia antecedente al
Ventennio, lasciando alla Jugoslavia di Tito l'Istria, la Venezia
Giulia e la costa dalmata dell'Adriatico dove nei paesi campeggiavano
i leoni di San Marco e la lingua più diffusa era il veneto. (Da L'Arena, 7 febbraio, di Maria Vittoria Adami).
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